Sono molte le bellezze del Monferrato che catturano lo sguardo dei visitatori, affascinano e stupiscono:
alcune si fanno notare già da lontano, come i profili delle colline che cambiano colore e carattere ad ogni stagione.
Per altre, occorre avvicinarsi un po’ di più:
esplorare le strette vie dei borghi dalle antiche origini, scovare botteghe storiche, tesori d’arte e dell’architettura stratificati attraverso i secoli.
Ma, per altre ancora, bisogna addentrarsi ancora di più nel territorio, entrando nelle viscere delle sue colline e trovandovi veri e propri tesori nascosti, scavati nella pietra, testimonianze silenziose della straordinaria versatilità dell’ingegno umano.
Accendete le torce: stiamo per addentrarci nel Monferrato Sotterraneo!
Gli Infernot, le cantine sotterranee diventate Patrimonio dell’Umanità UNESCO
Una delle principali peculiarità sotterranee del Monferrato è costituita dagli infernot: delle cantine scavate a mano nella pietra, sotto alle case, utilizzate in passato per la conservazione di vini e di cibi, come ad esempio i salumi.

Sono costruzioni così particolari che sono valse al Monferrato l’inserimento nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità Unesco: gli infernot sono, infatti, la sesta componente del sito dei “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”.
Monferrato degli Infernot: il patrimonio sotterraneo dell’Unesco
Alla scoperta del tesoro nascosto del Monferrato Casalese: gli Infernot, le cantine scavate nella roccia riconosciute come Patrimonio dell’Umanità
Leggi di piùMa di cosa si tratta, esattamente, e cosa li rende così speciali?
L’origine dei primi infernot risale con tutta probabilità ai primi decenni dell’Ottocento. Non furono architetti o scalpellini a realizzarli, ma contadini: durante i mesi invernali, quando la campagna concedeva una pausa, si armavano di piccone e, colpo dopo colpo, scavavano la tenera arenaria sotto le loro case.
Quelle che all’inizio erano semplici cantine si trasformavano lentamente in ambienti suggestivi, veri e propri mausolei sotterranei capaci di resistere al tempo. Ogni infernot è diverso dall’altro: c’è chi lo ha realizzato rotondo, chi quadrato o rettangolare, chi con una sola camera e chi con più ambienti, chi con pareti lisce e chi con decorazioni, mensoloni e nicchie per accogliere le bottiglie.

Qui, a diversi metri di profondità – talvolta oltre i dieci – la temperatura resta stabile tutto l’anno attorno ai 15°C. Questo equilibrio naturale non solo preservava il vino, ma offriva anche un rifugio nelle fredde serate invernali. Non sorprende dunque che molti infernot custodiscano al centro un tavolo: non trasportato, ma scolpito direttamente nella pietra, pronto ad accogliere momenti di convivialità.
Dove visitare gli Infernot
Sono 14 in tutto i Comuni del Monferrato Casalese dove sono custoditi degli infernot.
Molti di questi sono di proprietà privata, ma sono visitabili: è consigliabile contattare la sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, a Cella Monte, per concordare una visita all’infernot presente all’interno della sede del museo e gli altri infernot sparsi sul territorio
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli
Se gli Infernot sono delle cantine dalle dimensioni contenute, realizzate con una lavorazione artigianale dai contadini del territorio, le Cattedrali Sotterranee di Canelli sono l’opposto: stupiscono per l’ampiezza dei loro ambienti, per gli alti soffitti e le ampie arcate che le fanno sembrare, appunto, delle Cattedrali costruite sottoterra.

Anch’esse entrate a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, le Cattedrali Sotterranee si possono quasi considerare una città parallela sorta, nella seconda metà dell’Ottocento, nel ventre della collina che ospita Canelli. Si snodano per oltre 20 chilometri di gallerie e sale, raggiungendo in alcuni punti i 40 metri di profondità.
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli, dove nasce l’Asti Spumante
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli, nascoste agli occhi dei visitatori ignari, sono tra le opere dell’uomo più iconiche del Monferrato e del Piemonte intero.
Leggi di piùOggi, questi ambienti suggestivi custodiscono migliaia di bottiglie di spumante, accudite con dedizione dai mastri vinificatori. Qui, nel buio e nel silenzio, con un’umidità costante e una temperatura che resta tra i 12° e i 14°C durante tutto l’anno, il vino riposa e matura lentamente. Ogni bottiglia viene trattata con cura quasi materna, fino a quando non raggiunge la perfezione desiderata.
Visitare le Cattedrali Sotterranee di Canelli
Per visitare le Cattedrali Sotterranee è possibile contattare una delle 4 cantine di Canelli che le custodiscono.
Cantine Contratto
📍Via G.B. Giuliani, 56
Visite su prenotazione
☎ 0141 823349
📧 visite@contratto.it
Cantine Coppo
📍Via Alba, 68
Visite su prenotazione
☎ 0141 823146
📧 info@coppo.it
Cantine Bosca
📍Via G.B. Giuliani, 23
Visite su prenotazione
☎ 335 7996811
📧 info@bosca.it
Cantine Gancia
📍Corso Libertà, 66
Visite su prenotazione
☎ 0141-830262, 0141-830253
📧 franco.ferrero@gancia.it

Abitazioni scavate nella roccia: le case grotta di Mombarone
A Mombarone, a pochi chilometri da Asti, si trovano altre costruzioni particolari che si sviluppano non sottoterra, ma nel cuore delle colline di tufo che caratterizzano il territorio.
Sono le Case Grotta, costruite intorno al 1400 e abitate fino agli ’30 del Novecento. Queste abitazioni, scavate direttamente all’interno della roccia, sfruttano le caratteristiche naturali della pietra arenaria che compone le colline di questa zona, capace di offrire ambienti freschi d’estate e miti d’inverno.

Le stanze, divise da muri in mattoni o collegate da cunicoli stretti e brevi, raccontano un ingegno pratico e funzionale. Qui non si viveva soltanto: nella roccia venivano ricavate anche stalle per gli animali, dai quali dipendeva la sopravvivenza della famiglia.
Case Grotta di Mombarone: le case scavate nelle colline
Le case grotta di Mombarone sono una meta insolita e stupefacente da scoprire nel Monferrato Astigiano. Ecco quando e come visitarle
Leggi di piùNon mancava neppure una piccola locanda, che accoglieva i viandanti e che oggi, grazie a un allestimento scenografico, permette di immaginare quelle soste di un tempo.
Come arrivare alle Case Grotta di Mombarone
Le Case Grotta si trovano in località Carie, nel Comune di Mombarone, e sono raggiungibili con un breve percorso a piedi a partire dal centro abitato.
Le Case Grotta di Mombarone sono liberamente accessibili in qualunque momento.

La vita sotterranea di Coniolo
A Coniolo, piccolo paesino del Monferrato Casalese, il Museo Etnografico racconta una storia molto particolare: quella di un mondo sotterraneo, e della doppia vita dei coniolesi dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, una comunità composta da persone che lavoravano in parte come contadini, in parte come minatori.
Perché proprio qui, nelle viscere della collina, si sviluppò un’intensa attività estrattiva della marna, materia prima importante per la fiorente industria cementiera del casalese. Tanto che, agli inizi del Novecento, ben dieci società lavoravano nell’estrazione, scavando una fitta rete di cunicoli che si estendevano sempre più in profondità… E troppo vicino all’abitato.

Negli anni, infatti, l’attività estrattiva provocò smottamenti e frane che costrinsero a spostare letteralmente il paese dalla posizione in cui si trovava e ricostruirlo in cima alla collina, nella posizione attuale.
Chi visita oggi Coniolo può scoprire questa straordinaria vicenda al Museo Etnografico “Il paese che visse due volte”.
L’esposizione raccoglie un patrimonio prezioso di oggetti e strumenti, recuperati grazie all’impegno collettivo dei coniolesi, che hanno donato ciò che per anni era rimasto custodito in case e cantine.
Ad arricchire la visita ci sono video e testimonianze dirette di ex minatori, capaci di restituire non solo i fatti storici, ma anche le emozioni e la quotidianità di chi visse in quel periodo.
Come visitare il Museo Etnografico
Il Museo è visitabile su prenotazione, contattando il Comune:
📍Coniolo – Palazzo Comunale, Via Dalmazio Birago 13
☎ 320.4916362 – 0142.408423
Sito web: www.comune.coniolo.al.it.

Uno sguardo alla storia dell’industria del cemento nel Monferrato
L’industria del cemento è protagonista anche dei racconti e delle testimonianze custodite al Museo MICeM – Minatori e Miniere del cemento del Monferrato Casalese, spazio espositivo di 250 mq ad Ozzano Monferrato.
Il museo racconta di come i contadini, abituati a lavorare in superficie, siano scesi nelle viscere della terra per diventare minatori, affrontando fatiche immani e rischiando spesso la vita per cavare cemento, materiale utile alla costruzione della nazione.
Ozzano Monferrato: il borgo antico e l’archeologia industriale
Ozzano Monferrato, poco distante da Casale, è un borgo del Monferrato Casalese dalle due anime: una più antica, rappresentata dal paese alto, e una più recente, che testimonia il passato industriale dell’area ed è radicata nella parte più bassa.
Leggi di piùIl Museo si apre poi su quella che possiamo definire la “valle dei Templi” dell’archeologia industriale cementiera, valle Fontanola, luogo unico per la scoperta e la conoscenza di quest’epopea, dove ancora si possono incontrare monumentali architetture, ciminiere, ingressi di gallerie e tracce dell’industria del cemento.

Come visitare il MICeM
Per conoscere orari di apertura del Museo o prenotare visite guidate, è possibile consultare il sito del Comune di Ozzano Monferrato:
https://www.comune.ozzanomonferrato.al.it/it/page/micem
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