Arrivando a Castagnole Monferrato dalla strada sp94, che congiunge il paese con Calliano Monferrato, si capisce già molto prima di entrare in paese, che quello che si sta raggiungendo è un luogo speciale.
Una strada che asseconda, ondeggiando, il dolce saliscendi delle colline, affiancata, metro dopo metro, da distese di vigneti.

Castagnole Monferrato e quel suo legame con il vino
Castagnole Monferrato è un affascinante borgo del Monferrato, regione del Piemonte famosa per la bellezza dei suoi paesaggi vitivinicoli e riconosciuta, per questi, come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO… E qui, la presenza di vigneti sulle colline tutt’attorno al paese è predominante!
Castagnole Monferrato è un borgo agricolo, connesso da un fortissimo legame tanto alla coltura della vite, quanto alla cultura del vino.
Nonostante le sue piccole dimensioni – parliamo di un migliaio di abitanti o poco più – il borgo gode, infatti, di fama mondiale per il vino Ruchè: un vino pregiato, prodotto da un vitigno autoctono in soli 7 comuni monferrini, di cui Castagnole è il principale. Non a caso la denominazione ufficiale del vino è Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG.
Ruchè di Castagnole Monferrato: un vino rosso sotto i riflettori
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Quando si arriva in paese, a darci il benvenuto è un cartello che recita “… Se a Castagnole Monferrato qualcuno vi offre il Ruchè è perché ha piacere di voi”!
Basta questo per capire che il vino è un tema ricorrente – ma non il solo – in un itinerario alla scoperta di Castagnole Monferrato, motivo per il quale il borgo è diventato un punto di riferimento per il turismo enogastronomico nel Monferrato e in Piemonte.
La meridiana del Ruchè e il grande torchio
Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio in merito, in Piazza Statuto, la principale del paese, troverà a fugarlo la Meridiana del Ruchè! Dipinta sulla parete dell’edificio adiacente al municipio, la meridiana si dice essere la più grande al mondo dedicata al vino.

A ribadire ancora una volta il legame tra Castagnole Monferrato e la viticoltura ci pensa un altro singolare manufatto: il torchio più grande d’Europa, datato 1790, custodito all’interno della Tenuta La Mercantile. La tenuta, situata all’ingresso del paese, sulla stessa strada che ci ha condotto qui, è un edificio molto importante per il paese. Un tempo dimora di una delle più importanti famiglie di Castagnole, i Conti Rogeri, oggi la tenuta è di proprietà alla Provincia di Asti.
Ogni anno, dal 2008, in maggio La Mercantile ospita il più importante evento di Castagnole Monferrato, la Festa del Ruchè, organizzata dall’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato, con la collaborazione del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e il Comune di Castagnole Monferrato.
Visitare Castagnole Monferrato
Oltre alla grande meridiana, sulla piazza si affaccia anche la Chiesa di San Martino, risalente alla metà del ‘700, con la sua facciata in mattoni rossi e che custodisce, al suo interno, tre tele del Moncalvo. Dall’altro lato della piazza, di fronte alla parrocchiale, una scalinata porta all’ingresso di una seconda chiesa, la Chiesa dell’Annunziata, anch’essa con facciata in mattoni.

Sulla sinistra della Chiesa di San Martino, via Al Castello diventa un camminamento affacciato sulle colline coperte di vigneti e boschi che accompagna lungo una bellissima passeggiata panoramica, che costeggia l’area dove un tempo sorgeva il castello di Castagnole Monferrato.
Castagnole conserva molti segni del suo passato. Per accorgersene, è sufficiente passeggiare tra le vie del borgo, dove ancora resistono edifici risalenti anche al ‘300 e ciò che resta del castello e delle mura originariamente eretti a scopo difensivo. In particolare, sono sopravvissuti allo scorrere del tempo l’antico ricetto, una torretta oggi incorporata in un’abitazione privata, una parte del baluardo e massicci muri portanti sui quali si possono ancora vedere alcune arcate di epoca trecentesca.

Proseguendo la camminata si incontra uno degli edifici più importanti del paese: l’Ex Asilo Infantile Regina Elena, con le sue volte scenografiche e, alla sua destra, l’affascinante struttura in mattoni a scalinate e terrazze. Dal 2018 è stato ribattezzato in “Cortile dei Camminatori di Domande”, in onore del regista e scrittore Luciano Nattino, che, qui a Castagnole Monferrato, fondò il centro studi e ricerche teatrali Casa degli alfieri.
I crutin, cantine scavate nella pietra
Il Monferrato Casalese è noto per i suoi caratteristici infernot, antiche cantine sotterranee scavate nella pietra arenaria, vere e proprie opere d’arte, che qui, a Castagnole Monferrato – a una distanza di una decina di chilometri o poco più – prenodono il nome di crutin, ma mantengono lo stesso indiscusso fascino.
I crutin venivano utilizzati per la conservazione del vino e del cibo, poiché garantiscono una temperatura costante durante tutto l’anno. Un tempo, la casa di praticamente ogni famiglia celava un crutin, realizzato durante i lunghi inverni in cui il lavoro agricolo si faceva meno intenso.
Picnic a Castagnole Monferrato, tra fossili e panchine giganti
Uscendo dal paese, ancora una volta sulla strada SP94, che prosegue verso Calliano Monferrato, in posizione panoramica si trova una bella area picnic, allestita con alcuni tavoli, tra i quali spunta… Un’acciuga gigante! E no, non è una qualche strana creatura mitologica, ma è una delle installazioni di TerrEmerse, un progetto artistico diffuso tra le colline del Monferrato.
Qualche centinaio di metri più avanti si incontra un altro punto di osservazione privilegiato: la Big Bench numero 51, e di che colore poteva essere se non Rosso Ruchè?!

Origini storiche del borgo
Anche se spesso ci si riferisce a Castagnole Monferrato indicandolo come un borgo medievale del Piemonte, le origini del paese sono invece molto più antiche: alcuni reperti archeologici testimoniano, infatti, la presenza, qui, di un insediamento romano.
L’origine del nome Castagnole, secondo alcune ipotesi, è da associare alla presenza di fitti boschi di castagni che ricoprivano le colline di quest’area, prima che l’agricoltura prendesse il sopravvento. Un’altra ipotesi vuole, invece, che Castagnole derivi da “castellum”, in riferimento a una piccola fortificazione presente in passato. Nel corso dei secoli, il borgo ha visto il susseguirsi di diverse dominazioni, tra cui quella dei Marchesi di Monferrato e dei Savoia, che hanno influenzato la cultura e l’architettura locale.