Canelli, piccola cittadina del Monferrato Astigiano, è famosa per i suoi spumanti e le storiche case vinicole, ma non solo. Tra torri e castelli, oltre al vino a Canelli c’è molto di più.

La cittadina di Canelli è un piccolo centro di una decina di migliaia di abitanti che sorge in prossimità del confine più a sud del Monferrato Astigiano, a pochi passi dalla provincia di Cuneo.
Canelli dista all’incirca una trentina di chilometri da altri centri Piemontesi di grande fama e interesse: Asti, Alba e Acqui Terme.

Conoscevo Canelli solo per il suo legame con la storia dei vini spumanti dell’astigiano ma non ci ero mai stato. Poi, in occasione di una visita organizzata in una delle storiche cantine della città, abbiamo deciso di approfittarne per approfondire la conoscenza di quella che si è rivelata essere una bella cittadina che, nel suo piccolo, ha comunque tanto da offrire.

Piazza san tommaso vista dalla Sternia

Piazza san tommaso vista dalla Sternia

Canelli: cosa vedere

Canelli è storicamente divisa in due parti: “Il Borgo” e “Villanuova”. La prima, più a valle, è quella che con il trascorrere delle epoche ha continuato a espandersi mentre la seconda, la Canelli più antica, è adagiata sui pendii della collina ed è tuttora dominata dal suo castello, oggi Castello Gancia. Il Borgo e Villanuova sono collegati da uno degli elementi storici di Canelli: La Sternia.

La Sternia, la Via degli Innamorati di Canelli verso il castello Gancia

Nella parte bassa della città, giù nel Borgo, da Piazza Amedeo D’Aosta si può imboccare Via Giovanni Battista Giuliani. Proseguendo su questa strada e svoltando poi in Via Gioacchino Rossini, vi troverete in Piazza San Tommaso. Qui incontrerete la Chiesa di San Tommaso sulla sinistra, da cui prende il nome la piazza, e più a destra la Chiesa dell’Annunziata. Tra i due edifici religiosi inizia la Sternia, una strada pedonale selciata il cui nome attuale è via Villanuova.

imbocco della Sternia

L’ingresso alla Sternia

La Sternia si inerpica sul colle, attraversa la parte medievale della cittadina, raggiunge Piazza San Leonardo, sede dell’omonima chiesa e di quella di San Rocco (riconoscibile perché completamente in mattoni). Da qui la strada prosegue in salita fino ad arrivare sulla cima, ai piedi dei quello che oggi è Castello Gancia.

Da qualche tempo la Sternia si è guadagnata un terzo nome: è diventata infatti la Via degli Innamorati in onore dell’illustratore francese Raymond Pynet, creatore de “Les Amoureux” , diventati in italiano “I Fidanzatini”. Qui a Canelli l’artista dipinse una delle sue tavole e la città ha deciso di omaggiarlo dedicandogli la sua strada più importante. Lungo la camminata si incontrano diverse installazioni con opere in tema di artisti locali fino a giungere al Belvedere Unesco, dove trova posto la panchina degli innamorati.

Canelli opere d'arte

Una delle opere che costeggiano la via degli innamorati

Il Castello Gancia di Canelli

Percorsa tutta la Sternia si giunge al Castello di Canelli, protagonista di una storia piuttosto travagliata. Nato presumibilmente all’inizio dell’undicesimo secolo, in origine il Castello di Canelli aveva lo scopo di difendere le strade che da Asti portavano fino a Savona, fondamentali per i traffici mercantili.

Successivamente la fortezza è stata testimone di molte lotte e battaglie che ne hanno causato ripetute distruzioni e ricostruzioni, fino al 1929 quando il Castello venne acquistato dalla famiglia Gancia e trasformato in una grande dimora nobile. Ancora oggi il castello domina la cittadina dall’alto e mostra ai cannellesi e ai visitatori il suo bell’aspetto di villa settecentesca.

Come abitazione privata della Famiglia Gancia il castello non è purtroppo visitabile, resta comunque doveroso almeno un passaggio per ammirarlo dall’esterno.

castello gancia a canelli

Castello Gancia a Canelli, una reggia settecentesca

Canelli e le sue cantine Unesco: le Cattedrali Sotterranee

L’Asti Spumante è il simbolo di Canelli e con esso lo sono anche i luoghi dove il vino prende forma. Le Cattedrali Sotterranee si trovano nel Borgo, rappresentano in un certo senso la controparte sepolta della cittadina e sono state riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’umanità dal 2014.

Stiamo parlando di cantine antiche e incredibilmente grandi, dove i pregiati vini della zona vengono portati a riposare e dove sviluppano le loro peculiarità. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli fanno capo a quattro grandi storiche case vinicole: Bosca, Contratto, Gancia e Coppo. Seppur con modalità differenti, tutte le 4 aziende rendono visitabili al pubblico i propri tesori.

Partendo sempre da Piazza Amedeo D’Aosta si imbocca Via Giovanni Battista Giuliani: qui incontrerete le aziende Contratto e Bosca. Proseguendo poi in direzione di Corso Libertà si giunge alla porta della casa vinicola Gancia. La cantina Coppo invece la potete trovare in un’altra zona del Borgo, in via Alba.

Altre cose da vedere a Canelli

Canelli Chiese e Monumenti

Una visita a Canelli passa anche per alcuni dei sui luoghi sacri. Tra le chiese da segnalare meritevoli di attenzione ci sono:

  • La chiesa di San Tommaso
  • La chiesa di San Leonardo

Anche se le loro condizioni sono decisamente più critiche, mantengono un rilevante interesse storico le chiese di:

  • San Rocco
  • Annunziata.

Canelli e la Torre dei contini

Poco fuori da Canelli si trova la frazione Sant’Antonio, una piccola borgata immersa in una enorme distesa di vigneti. Dalla chiesetta di Sant’Antonio Abate si procede in Regione Santa Libera fino a quando l’asfalto lascia posto al sentiero sterrato che conduce sulla collina dominata dalla Torre dei Contini. La Torre, risalente al 1617, delimitava i confini del comune e fungeva da vedetta militare. Dalla base della Torre dei Contini, sulla cima del colle, è possibile ammirare l’immenso panorama circostante senza alcun impedimento di sorta, un’esperienza da cui, se ci si trova a Canelli, non si può prescindere!

Canelli museo multimediale del sud astigiano

Il Musa, Museo Multimediale del Sud Astigiano, offre una panoramica in chiave multimediale della storia enologica del territorio. Il museo è visitabile soltanto su richiesta ai seguenti contatti:

  • Telefonicamente: 0141 820280
  • Per email: iat@comune.canelli.at.it

Cosa mangiare e cosa bere a Canelli

Con i piatti tipici di Canelli ci si possono comporre degli interi pasti, a cominciare dagli antipasti per arrivare ai dolci. Molti dei piatti locali sono anche tipici della tradizione di altre zone del Piemonte e se vi capiterà di fermarvi a mangiare in città eccovi qualche esempio di prelibatezze che non potrete esimervi dall’assaggiare:

Antipasti

  • vitello tonnato
  • finanziera
  • carne cruda di fassona
  • lingua al verde

Primi piatti

  • agnolotti
  • ravioli del plin

Secondi piatti

  • coniglio al civet
  • batsuà

Dolci

  • bonet
  • torta di nocciole

Canelli: eventi da non perdere

È vero, la fama di Canelli è dovuta per lo più al suo rapporto con il vino, ma non per questo la città pretende di vivere solo di questo.

Oltre alle visite alle cantine e alle Cattedrali Sotterranee, le occasioni per visitare Canelli sono diverse. Eccovi alcuni degli eventi ricorrenti che animano la città:

Fiera del Tartufo Regionale di Canelli

Una sagra dedicata al fungo più famoso del Piemonte, solitamente si tiene in novembre.

Canelli Wine Run

In agosto si può partecipare a questa corsa goliardica di 5 km durante la quale i partecipanti vengono nebulizzati con i vini locali. Una corsa che lascia poco spazio alla competizione ma che punta tutto sull’allegria, sui colori e i profumi.

Canelli Città del Vino

In occasione della vendemmia, Canelli diventa si anima per una grande festa dedicata al vino delle colline piemontesi.

Rievocazione Storica dell’Assedio di Canelli

Storica come la battaglia che viene rievocata, la manifestazione ha accompagnato per oltre vent’anni la vita di Canelli per poi essere sospesa nel 2017 per ragioni – pare – economico/politiche ed è oggi in attesa di essere ripristinata.
Chissà se un giorno avremo ancora la possibilità di assistervi.

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Di Daniele Farina

Cremonese doc, sono stato per undici anni disegnatore elettronico, poi la voglia di fare delle mie passioni un lavoro mi ha portato a gestire una formaggeria-salumeria. Tra camembert e culatelli, forme di grana e prosciutti, nel cuore ho sempre riservato un posto per la musica, la birra e la montagna. Da quando ho incontrato Martina, un po’ di quello spazio se l’è preso il Monferrato. | Visita sito