Re del Tortonese, il Timorasso è un vitigno ampiamente coltivato anche nel Monferrato, dove dà vita a vini molto caratteristici e ricercati, appartenenti alla DOC Monferrato Bianco. Ecco una panoramica sulla storia e le caratteristiche dell’uva Timorasso e sulle Doc piemontesi nelle quali è utilizzato.
La zona e il Vitigno del vino bianco piemontese Timorasso
Quando si parla di vini a base Timorasso, il primato spetta al tortonese, ma anche nel Monferrato si sta investendo molto nella valorizzazione di questo vitigno, capace di dare vita a vini strepitosi.
Dove si produce il Timorasso
La via immaginaria del Timorasso segue il corso del fiume Scrivia e dei suoi affluenti, collegando idealmente l’area del Monferrato a quella dell’Oltrepò Pavese. Le Valli Curone, Grue, Ossona e la Val Borbera, nel sud del Piemonte, rappresentano da sempre la vera culla delle uve Timorasso, grazie alle caratteristiche del terreno, alla giusta esposizione e alla posizione riparata.
Anticamente, la coltivazione di questo vitigno era protagonista della zona di Alessandria, del Novese e del Tortonese, arrivando fino alla provincia di Pavia, mentre oggi la sua roccaforte è racchiusa tra le province di Asti, Alessandria e, in modo provvisorio, in alcuni paesi del cuneese.

Le caratteristiche dell’uva Timorasso, anticamente detta Derthona
Il grappolo del Timorasso è medio grande e alquanto compatto e allungato, i suoi acini sono di forma sferica, mentre la buccia appare di colore verde-giallo e dalla consistenza spessa e resistente. Particolarità del grappolo di Timorasso è la coesistenza di acini grossi e acini piccoli, cosa che va attribuita anche alla tendenza dell’uva verso l’aborto floreale, un fenomeno che aumenta il grado zuccherino finale nel vino.
Il vitigno Timorasso non è un campione di produttività o di costanza e, seppur risulti resistente a malattie e ad eventi atmosferici, forse è proprio per questo che, storicamente, soprattutto dall’inizio dello scorso secolo, è stato rimpiazzato da vitigni più produttivi e facili da vinificare.
La storia del legame tra questo vitigno ed il Piemonte meridionale è molto antica.
Fino all’arrivo della Fillossera (l’insetto proveniente dall’America che, tra la metà e la fine del 1800, distrusse gran parte delle vigne europee, mettendo in ginocchio il settore vitivinicolo), il Timorasso era una delle maggiori coltivazioni in ambito vitivinicolo.
Quando, dopo il disastro causato da questo insetto, i vignaioli tentarono di ripiantare le viti, l’uva Cortese risultò però più facile e produttiva, tanto da spingere verso un abbandono quasi totale della coltura del Timorasso.
Solo negli anni Ottanta, grazie all’intuizione di Walter Massa, un vignaiolo coraggioso e visionario, il Timorasso è stato ripiantato e ha dato dimostrazione delle sue grandi qualità.
Ma facciamo un passo indietro: perché quando si parla di Timorasso spunta sempre la parola Derthona?
Derthona è semplicemente il nome con cui anticamente veniva chiamato il vitigno e che si rifà al nome arcaico di Tortona, Derthona appunto, ovvero castello, proprio perché la città, in passato, era fortificata.
Colli Tortonesi Timorasso DOC Derthona “Montecitorio”
- Produttore: Vigneti Massa
- Tipologia: bianco
- Vitigni: Timorasso 100%
- Denominazione: /
- Annata: 2018
- Alcol: 14%
- A che temperatura: 12/14 °C
Dal genio di Walter Massa, uno dei vini simbolo del Tortonese, in grado di esprimere tutta la personalità del vitigno autoctono Timorasso. Perfetto a tutto pasto ma anche un’ottima scelta in abbinamento a piatti di pesce
Le DOC del Timorasso in Piemonte
Il Timorasso prodotto nel Monferrato è un vino che rientra nel disciplinare della DOC Monferrato Bianco. Si tratta di una denominazione che ammette l’impiego di una varietà piuttosto ampia di vigneti a bacca bianca, ma che alcuni produttori scelgono di caratterizzare con percentuali alte, se non in purezza, di Timorasso.
Oltre alla DOC Monferrato Bianco, il Timorasso è alla base anche di molti vini da tavola del Monferrato, forse meno blasonati ma spesso non meno interessanti.
Oltre i confini geografici del Monferrato, la DOC Colli Tortonesi è di certo quella più facilmente collegabile all’uva Timorasso, che deve essere presente, in questo caso, in quantità minima dell’85%.

Vino bianco piemontese Timorasso: descrizione, acquisto e abbinamenti
Un vino bianco vocato all’invecchiamento era quello che mancava al Piemonte, terra di grandi rossi. Ecco i tratti distintivi più caratteristici del Timorasso e qualche informazione su dove trovarlo e come abbinarlo.
Le caratteristiche del vino Timorasso
Che vino è il Timorasso? I vini a base Timorasso sono bianchi che danno il meglio col passare degli anni, cosa piuttosto insolita, vero? Il colore è giallo paglierino in gioventù e tende al dorato con l’affinamento.
Anche i profumi variano col tempo: fiori di acacia e biancospino con sentori di miele spopolano nel vino giovane, ma è la pera matura, insieme ai fiori di campo, alle note di idrocarburi e ai sentori minerali, ad avere la meglio in vini evoluti.
In bocca il vino è, in genere, asciutto, secco e corposo. In molti, casi, il Timorasso può dare vini adatti all’invecchiamento, anche grazie alla gradazione alcolica, che risulta superiore a quella del Cortese.
Colli Tortonesi Timorasso Derthona DOC 2018 – Claudio Mariotto
- Produttore: Claudio Mariotto
- Tipologia: bianco
- Vitigni: Timorasso 100%
- Denominazione: Colli Tortonesi DOC
- Annata: 2018
- Alcol: 14%
- A che temperatura: 8/10 °C
Un vino complesso e morbido, che chiude con un finale di mandorla leggermente tostata. Un perfetto compagno per i formaggi stagionati ma anche per carni bianche.
Acquistare il Timorasso: produttori principali e prezzi di vendita
Quanto costa il Timorasso? Come per ogni vino, i prezzi sono variabili in base al tipo di raccolta, di vinificazione e di affinamento. Si tratta comunque di un vino che, per la sua particolarità e le tecniche di vinificazione da impiegare per ottenere il meglio, ha, generalmente un prezzo più alto della media dei vini bianchi piemontesi.
La degustazione e gli abbinamenti col Timorasso
Trovare il giusto abbinamento col Timorasso è il modo migliore per godere di questo vino unico.
Per rispondere alla domanda “Cosa mangiare col Timorasso?”, si potrebbe prendere esempio da Leonardo Da Vinci, che, in occasione delle nozze di Isabella di Aragona, suggerì l’abbinamento tra il formaggio piemontese Montebore e un vino chiamato Timuràs.
Se si vuole invece andare su qualcosa di meno impegnativo (non tutti possono godere del genio di Leonardo!), meglio scegliere di bere il Timorasso con un aperitivo o, magari, con un piatto di Agnolotti Piemontesi ai Tre arrosti o burro e salvia.
La temperatura di servizio deve restare intorno ai 12°, quando il vino è giovane, e salire a 14°, per un vino più evoluto o maturo.