Immerso tra gli alberi secolari, il castello di Camino domina dall’alto l’antico borgo e contribuisce a disegnare uno dei profili collinari più facilmente riconoscibili del Basso Monferrato.

La sua struttura è caratterizzata da un corpo merlato, sovrastato da un torrione quadrangolare che offre una splendida vista sulla pianura del Po e le Alpi. Al castello si giunge, dall’abitato di Camino, tramite un viale alberato che preannuncia tutta la bellezza visibile dalla cima del colle.

La storia del Castello di Camino

Le origini del castello risalgono al XI secolo, quando il grande edificio venne eretto a scopo difensivo, ma i passaggi di proprietà da allora a oggi non sono stati poi così tanti: divenuto una proprietà dei Marchesi del Monferrato, il Castello di Camino fu amministrato dalla famiglia dei Gastaldo.

castello di camino del Monferrato

Nel XIII il marchese Teodoro Paleologo concesse a Tommaso e Francesco Scarampi l’investitura del castello: la famiglia Scarampi dimorò qui fino al 1952, quando il maniero venne ceduto ai padri Somaschi, per poi vedere l’avvicendarsi di altri proprietari privati, fino agli attuali.

La conversione del castello, nel corso dei secoli, da fortezza difensiva a dimora nobiliare ha lasciato segni ancora oggi apprezzabili, come la presenza di una biblioteca, di un teatro e di sale affrescate raffiguranti le vicende di Don Chisciotte.

Matrimoni, eventi, orari visite

Dopo un lungo periodo di chiusura, il castello è tornato ad aprire le sue porte al pubblico.

Su richiesta, attualmente è possibile raggiungere il Castello di Camino per una visita guidata con degustazione, e non solo: il maniero è a disposizione anche per eventi privati!

Ecco, quindi che per la gioia di molti, il Castello di Camino diventa la location per matrimoni e meeting aziendali.

Per informazioni e prenotazioni i riferimenti del castello sono:

La leggenda di Scarampo Scarampi, il fantasma del Castello di Camino

Poteva forse mancare un fantasma a fare da guardia a uno dei castelli più belli di tutto il Piemonte? Anzi, qui al Castello di Camino gli spettri che puoi incontrare sono ben due!

Se visitando l’interno del maniero ti dovesse capitare di vedere un nobile che passeggia con la propria testa tra le braccia, non spaventarti: si tratta del conte Scarampo Scarampi, antico feudatario del Marchese del Monferrato che visse nel castello fino al 1494.

castello di Camino

In quell’anno, il conte venne accusato di tradimento e dopo un lungo assedio venne infine catturato dalle milizie di Costantino Arianiti Comneno, governatore di Casale Monferrato. A questo punto, la leggenda si fa oscura: alcune fonti narrano che la moglie Camilla corse attraverso un passaggio segreto fino a Casale Monferrato a chiedere la grazia per il marito. Se anche il tentativo ebbe luogo, fu comunque del tutto inutile: il conte venne decapitato.

Alla notizia, Camilla si recò sulla torre del castello, alta ben 44 metri, e da lì si gettò nel vuoto andando incontro allo stesso destino. Da allora pare che la si possa sentir piangere dalla cima della torre, ma se preferisci incontrare entrambi in una situazione più lieta, prova a camminare lungo le torri merlate: pare che qui Scarampo si conceda lunghe passeggiate, con la moglie accanto e la propria testa ben salda tra le braccia.

Cosa vedere a Camino

Fare una tappa al castello di Camino offre l’occasione per ammirare le altre bellezze che si celano all’interno di questo piccolo borgo dolcemente disteso lungo la collina.

Ecco le principali cose da vedere a Camino.

La chiesa di San Lorenzo

Impossibile non notarla dirigendosi dal centro del paese al castello: la Chiesa di San Lorenzo si erge su un promontorio appena prima del viale alberato che conduce alla fortezza. La sua facciata in mattoni a vista ospita, appena sopra al portale, una statua di marmo della Madonna, sul cui piedistallo è visibile lo stemma degli Scarampi con la data 1932.

chiesa sulle colline al tramonto

All’interno ospita affreschi , tele e una statua dedicati a San Lorenzo martire, accanto ad altre opere che coprono un arco temporale che va dal Settecento fino all’epoca contemporanea.

Rocca delle Donne

Un tempo noto come Rocca Brusasca, oggi il piccolissimo borgo di Rocca delle Donne, frazione di Camino, è tra i più i suggestivi del territorio.

Una fantastica vista che abbraccia la pianura del Po accoglie chiunque venga a scoprire questo piccolo angolo di mondo, denominato Rocca delle Donne in seguito alla costruzione di un convento femminile nel XII secolo. Il Monastero venne chiuso nel 1492 con una bolla papale che tacciava di «condotta sregolata» badessa e monache. Purtroppo oggi l’edificio non è visitabile, ma il panorama merita una tappa.

“La Rosa del Monferrato”: la Big Bench di Camino

Come molti altri borghi del territorio, anche Camino vanta la sua Big Bench, ovvero la sua panchina gigante frutto del genio creativo del designer americano Chris Bangle. Le Big Bench sono panchine di grandi dimensioni, poste in punti panoramici del Monferrato (e attualmente anche di molte altre aree d’Italia).

In pochissimo tempo le Big Bench sono diventate un’attrazione molto amata, sulle quali vivere l’esperienza di tornare un po’ bambini e godere di una splendida vista panoramica. La Big Bench di Camino si chiama La Rosa del Monferrato e si trova nella frazione di Castel San Pietro, su un’altura che consente di abbracciare con lo sguardo l’intera pianura padana e, nei giorni più limpidi, anche il massiccio del Monte Rosa.

La panchina è raggiungibile percorrendo il tratto di strada che collega il Castello di Camino a Castel San Pietro e imboccando un breve sentiero sterrato.

Di Daniele Farina

Cremonese doc, sono stato per undici anni disegnatore elettronico, poi la voglia di fare delle mie passioni un lavoro mi ha portato a gestire una formaggeria-salumeria. Tra camembert e culatelli, forme di grana e prosciutti, nel cuore ho sempre riservato un posto per la musica, la birra e la montagna. Da quando ho incontrato Martina, un po’ di quello spazio se l’è preso il Monferrato. | Visita sito