Nel cuore del Monferrato Casalese, Ozzano Monferrato è un borgo intrigante, con molte affascinanti storie da raccontare e curiosità da scoprire. Un luogo che svela le diverse facce del territorio, tra storia antica e moderna, natura, cultura e sapori.
Ozzano Monferrato: cosa vedere nel borgo antico
Il centro storico di Ozzano Monferrato, bandiera arancione del Touring Club Italiano, è il custode dell’antico passato del borgo, del quale è facile riconoscere l’originario impianto medievale. Qui sono conservati molti edifici di interesse artistico e architettonico, circondati da un affascinante paesaggio collinare.

Il primo che un visitatore può incontrare è Casa Bonaria Simonetti, l’edificio più antico del borgo e affacciato su Piazza Battista, la prima piazza realizzata all’interno dell’antica cinta muraria.
Risalente agli ultimi anni del XV secolo, Casa Bonaria Simonetti è costruita in pietra da cantoni, tipica della zona, mentre il piano superiore è in cotto, con altana in legno di rovere.
Poco distante, percorrendo via Battisti, si incontra invece l’ottocentesca Villa Braccio, oggi proprietà privata e non visitabile, per poi giungere alla terrazza panoramica di piazza Don Bargero. Sulla piazza si affacciano la parrocchiale e la sua torre campanaria, alta 20 metri e separata dall’edificio principale della chiesa dedicata a San Salvatore.
La chiesa, dal 1911 inserita nella lista degli edifici monumentali nazionali, conserva al suo interno degli affreschi del 300 e del 400. È visitabile tutte le domeniche dalle 15:00 alle 18:00.

La piccola chiesetta di San Giovanni Battista preannuncia invece il castello, arroccato in cima alla collina. Nato come roccaforte difensiva e trasformato in epoca cinquecentesca in residenza nobiliare, oggi il castello è di proprietà privata, ma è possibile visitare l’ampio parco secolare a dislivelli terrazzati, con il giardino all’italiana e il monumentale cedro del Libano.
Ozzano Monferrato e la Pietra da Cantoni: un’identità scolpita nella roccia
Ozzano Monferrato racconta la sua storia attraverso la Pietra da Cantoni, una roccia arenaria di origine marina che affiora nel paesaggio e dona forma e colore ai borghi del di questa zona di Monferrato Casalese. Formatasi circa trenta milioni di anni fa sul fondale dell’antico Mare Padano, questa pietra racchiude al suo interno preziose tracce fossili, testimonianze silenziose di un passato geologico lontanissimo.
La Pietra da Cantoni, facilmente estraibile e lavorabile, veniva impiegata fin dall’antichità come materiale edilizio povero ma essenziale: non necessitava di forni o lavorazioni complesse, al contrario di mattoni o calce. Questo ne favorì l’uso diffuso in tutto il territorio casalese, lasciando un’impronta ben visibile nelle architetture rurali e urbane.

Proprio attorno a questa pietra si è sviluppata una cultura materiale profonda, tanto da ispirare la nascita dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, dedicato a custodirne la memoria e il valore. I blocchi estratti, i cosiddetti “cantoni”, venivano utilizzati per costruire abitazioni e cascine dal caratteristico colore chiaro, tra il bianco e l’avorio.
Ma il segno più affascinante lasciato da questa pietra nel Monferrato è forse rappresentato dagli Infernot: cantine ipogee scavate direttamente nella roccia da generazioni di contadini tra Ottocento e Novecento. Ognuna con una propria personalità, forma e decoro. Ad Ozzano Monferrato se ne può visitare uno particolarmente rappresentativo: l’Infernot Zavattaro.
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Leggi di piùIl passato industriale di Ozzano Monferrato
Se la Pietra da Cantoni ha contribuito a modellare l’anima rurale del paese, la Marna da Cemento ne ha segnato il volto industriale. Di origine più profonda e antica – risalente a circa 60 milioni di anni fa – questa roccia affiora nel territorio compreso tra Ozzano Monferrato, Coniolo, Casale e Pontestura, ed è alla base dello sviluppo dell’industria del cemento naturale tra fine Ottocento e primo Novecento.
A differenza della pietra arenaria, la marna doveva essere cotta e macinata, dando origine a un vero e proprio ciclo produttivo, con miniere, forni e impianti di trasformazione. Ozzano, crocevia tra zone di estrazione e linee ferroviarie strategiche, divenne uno dei centri produttivi principali di questa industria.
Oggi, l’eredità di quel passato è ancora visibile tra i resti di archeologia industriale che punteggiano la valle del Rio Fontanola e nei percorsi del MiCeM, il museo dedicato alla memoria dei minatori e alla storia delle miniere di cemento nel Monferrato Casalese.
I percorsi di archeologia industriale di Ozzano e Rolasco
Si può iniziare la visita all scoperta del passato industriale della zona a poca distanza dal centro abitato di Ozzano Monferrato, in via Fontanola, dove si erge l’ex stabilimento Milanese – Azzi, imponente struttura in laterizio riconoscibile per le sue sei grandi ciminiere (Una curiosità: la struttura ha fatto da sfondo alla parte finale del videoclip di “Le parole lontane” della band Maneskin).

Proseguendo nel percorso che costeggia il Rio Fontanola, dalla vegetazione emergono altre costruzioni che testimoniano la vocazione industriale della zona: la grande struttura dello stabilimento Unione Cementi Marchino, con tre forni verticali, e i resti delle abitazioni dei Bergamaschi, ovvero del complesso che ospitava monolocali destinati agli operai bergamaschi chiamati a lavorare qui, nel 1921, in seguito a uno sciopero dei lavoratori locali.
Ancora un poco più avanti si incontra invece l’imponente torre centrale del Pozzone Cavallera, risalente al 1910 e modificato nella seconda metà degli anni ’20, che vanta un’altezza di oltre 25 metri e che ospitava, al suo interno, due ascensori a gabbia per la risalita della marna.

Il percorso conduce infine a Cascina Mago, dove è ancora possibile vedere l’ingresso della galleria di carreggio Verro, realizzata nel 1898, prima galleria in piano nell’area casalese.
Il Museo Minatori e Miniere del Cemento del Monferrato Casalese
Per un viaggio più approfondito nel mondo dell’archeologia industriale di Ozzano Monferrato, è invece d’obbligo una tappa al MiCeM, il Museo Minatori e Miniere del Cemento del Monferrato Casalese, realizzato all’interno dell’ex stabilimento Cementi Rossi.
Con un’area espositiva di circa 250mq, il museo ripercorre il millenario passato che ha permesso la formazione della marna, e la più recente storia di quegli uomini e di quelle donne che hanno imparato a lavorarla per ottenerne calce e cemento, sviluppando nel tempo nuove tecniche e tecnologie.
Il Museo Etnografico “Coniolo, il paese che visse due volte”
Il Museo racconta la storia unica di un piccolo paese del Monferrato, Coniolo, nato ai piedi di una collina e letteralmente “spostato” nel corso del secolo scorso.
Leggi di piùQuando visitare Ozzano Monferrato
Uno dei modi più interessanti per scoprire il borgo antico di Ozzano Monferrato è partecipare a una delle visite guidate organizzate spesso dall’Ufficio Turismo del Comune di Ozzano Monferrato.
Degustazioni ed esperienze in cantina a Tenuta Genevrina: la nuova generazione dei vini del Monferrato
A poca distanza dal centro abitato, sul colle panoramico chiamato “Belvento”, sorge la Tenuta Genevrina: una cantina in evoluzione, che si sta gradualmente trasformando in un’innovativa struttura ipogea, integrata armoniosamente nel paesaggio.

Con lo sguardo proiettato verso un ambizioso futuro, il giovane proprietario Luca Vogliotti, affiancato dall’enologo Donato Lanati, custodisce la tradizione dei vini del Monferrato e non teme di reinterpretarla con spirito d’innovazione.
Qui, ogni esperienza di degustazione si trasforma in un affascinante viaggio, che mette in dialogo passato e futuro, e che permette agli ospiti di vivere da protagonisti l’evoluzione in corso.
Tenuta Genevrina è, prima di tutto, un luogo da vivere. Accanto ai classici percorsi di degustazione, prenotabili tutto l’anno, la cantina è animata da un ricco calendario di eventi.
Fiore d’estate: sabato 28 maggio, una degustazione per dare il benvenuto all’estate

Tenuta Genevrina dedica la serata di sabato 28 giugno ai colori dell’estate che inondano le colline monferrine.
Il protagonista dell’evento sarà Fiore, il Chiaretto del Monferrato DOC della tenuta, che guiderà una degustazione tra abbinamenti inattesi e sapori vibranti.
Durante la serata ti potrai visitare la cantina e scoprire tutti i segreti che si celano dietro la nascita di Fiore e degli altri vini di Tenuta Genevrina.
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