Non chiamateli semplicemente frittelle di spinaci!
I Friciulin Verd sono una specialità sfiziosa e stuzzicante della cucina piemontese, che ha trovato una grande interpretazione nel Monferrato. Si tratta di bocconcini irresistibili, che non possono mancare su qualsiasi tavola in cui la tradizione sia protagonista.
La storia dei Friciulin alla piemontese
Letteralmente, in Piemontese, “friciulin” significa frittellina. Essere piccoli e sfiziosi rende ancora più onomatopeico il nome dei friciulin!
L’aggettivo verd, naturalmente, si riferisce al colore di questi bocconcini, donato dall’ingrediente principale, oggi costituito dagli spinaci, che hanno sostituito le tradizionali erbe di campo.
In origine, infatti, i Friciulin erano preparati principalmente con erbe selvatiche, come il tarassaco, l’ortica, il papavero, mischiate agli avanzi dell’arrosto della domenica. Solo col tempo, verdure a foglia verde come spinaci, coste e biete, più facilmente e comodamente reperibili, cominciarono ad essere sostituite alle erbe di campo, mentre la carne bovina fu rimpiazzata dall’impiego di salame cotto o prosciutto, a seconda della ricetta.
Un tipico secondo piatto nato per recuperare gli avanzi è diventato così una specialità da preparare ad hoc e da servire come antipasto, anche in versione finger food.
Può sembrare impossibile che una semplice frittella abbia una così forte identificazione con un territorio e una lunga storia legata alla tradizione, eppure questa è la verità.
Come molte tipicità regionali o territoriali che vantano una lunga storia, anche i Friciulin Verd non hanno una ricetta universale ma vantano tante interpretazioni quanti sono i paesi in cui, da secoli, si preparano e si gustano.
Preparare e gustare i Friciulin Verdi di spinaci
Deliziosa specialità da gustare come aperitivo o antipasto, magari mentre si attende che gli Agnolotti alla Piemontese facciano la loro entrata trionfale a tavola, i Friciulin Vert creano quasi una dipendenza, che porta a smettere di gustarli solo quando sono finiti.
Ricetta dei Friciulin piemontesi agli spinaci
Grazie alla sostituzione delle erbe di campo primaverili con spinaci, coste e biete, sempre reperibili, i Friciulin Verd sono un piatto da preparare e gustare in ogni stagione.
Le ricette, come anticipato, sono molte e le interpretazioni infinite. Ecco la nostra:
Ingredienti
- 4 uova intere
- 2 fette di salame crudo o di prosciutto
- 1,5 kg erbe di campo o spinaci
- 100 gr di parmigiano o grana grattugiato
- Pane grattugiato quanto basta
- Noce moscata
- Sale e pepe quanto basta
- Olio extra vergine d’oliva
È da notare che le ricette di alcuni paesi del Monferrato, come quella di Rosignano, prevedono anche l’impiego di un preparato a base di burro, farina e latte, simile ad una besciamella, da aggiungere al composto prima di procedere alla frittura.
Come preparare i Friciulin Verd
Il procedimento è molto semplice e si divide in tre fasi:
- Lavorare le verdure: iniziate mondando e lessando le erbette o gli spinaci in acqua bollente per 10 minuti, e poi strizzateli e fateli asciugare dopo averli scolati. Provvedete a tritarli grossolanamente con un coltello o con un mixer.
- Lavorare il salame cotto o il prosciutto: questa parte è molto veloce, visto che vi basterà tritare il salame o il prosciutto.
- Creare la base: unite la verdura alla carne, aggiungete le uova, il formaggio grattugiato e mescolate bene prima di aggiungere sale, pepe e noce moscata. Dopo aver dato un’altra bella mescolata, è il momento di aggiungere il pan grattato, che renderà il composto più compatto.
- Friggere: portare l’olio d’oliva a temperatura e prendere l’impasto con un cucchiaio prima di tuffarvelo. Ogni Friciulin dovrà friggere per circa 3 minuti per ogni parte, prima di essere scolato e messo ad asciugare su carta assorbente.
Vino da abbinare ai Friciulin
L’abbinamento tradizionale con i Friciulin Verd è con un Barbera mosso. Oggi, però, l’accostamento con uno spumante è l’ideale, perché riesce a ripulire la bocca dell’untuosità di un Friciulin e a prepararla a quello successivo. Quando possibile, la scelta dovrebbe cadere su un metodo classico del Monferrato, come l’Alta Langa, meglio se millesimato e pas dosè.