Mentre aperitivi e apericene conquistano il mondo, in Piemonte resiste una tradizione alimentare che si consuma alla stessa ora ma ha un’origine molto più antica: la merenda sinoira.
Non una semplice merenda, non una cena e nemmeno un aperitivo: la merenda sinoira è un pasto a sé, con una storia tutta sua, un’usanza nata nelle campagne piemontesi probabilmente intorno alla metà dell’Ottocento e diffusasi poi anche nelle città.

Oggi la merenda sinoira vive un ritrovato momento di gloria e la si può gustare in casa, oppure in molti locali del Piemonte che la propongono, rivivendo così questa gustosa tradizione.
Significato e storia della merenda sinoira
Per merenda sinoira si intende un pasto semplice da consumare freddo nel tardo pomeriggio. Essa nasce tra le campagne, per dare sollievo ai contadini affaticati che, al lavoro dall’alba, nel tardo pomeriggio, avevano necessità di mettere qualcosa sotto i denti.
Oggi si può gustare un’ottima merenda sinoira anche senza condirla con tutta questa fatica, semplicemente per assaporare i prodotti tipici, magari esplorando i gioielli meno noti dei piccoli produttori locali.

Etimologia del termine merenda sinoira
Merenda è un termine italiano che deriva dal latino “merere”, ovvero meritare, guadagnare.
L’aggettivo sinoira, invece, è derivato dal sostantivo sin-a, che, in dialetto piemontese, significa cena.
L’unione delle due parole evoca, così, un pasto frugale da consumare in un orario intermedio tra la merenda e la cena.
Come e quando è nata
È difficile identificare una specifica area d’origine dalla quale questa abitudine si è diffusa in tutto il Piemonte e proprio questa è una delle sue caratteristiche più amate dagli appassionati della tavola: la merenda sinoira si lega ai prodotti del territorio, pertanto, i suoi ingredienti variano di zona in zona.
Quel che è certo è che la merenda sinoira nasce nei campi, dove la giornata di lavoro si estendeva fino quasi alle ore della sera nella stagione estiva. Con tanto lavoro da fare e ancor più energie da investire, riempire un po’ lo stomaco prima della cena tardiva non deve essere sembrata una brutta idea.
Ecco che le donne non impegnate nel lavoro agricolo venivano in soccorso dei contadini con un fazzoletto pieno di pane, salame, vino, frutta di stagione, per allestire un pasto più ricco della merenda ma più leggero della cena, che offrisse la possibilità di riposare un attimo e raccogliere le forze necessarie ad affrontare le ultime ore del giorno.

La merenda sinoira si consumava tradizionalmente nel periodo dell’anno con le giornate più lunghe, da San Giuseppe, circa metà marzo, a San Michele, alla fine di settembre.
Ricette salate e menu della merenda sinoira in Piemonte
Un tempo la merenda sinoira si componeva dei prodotti provenienti dalle attività della cascina: il pane, i salumi, i formaggi che si consumavano erano gli stessi che venivano preparati nel corso dell’anno, la frutta era quella raccolta nei terreni che si possedevano o si lavoravano.
Dimentichiamo quindi gli stuzzichini elaborati e i finger food tanto di moda per gli aperitivi di oggi: la vera merenda sinoira è radicata nella tradizione e i suoi ingredienti principali sono rigorosamente del territorio.
Soltanto quando ha raggiunto gli ambienti borghesi la merenda sinoira si è arricchita di piatti un po’ più complessi, come la carne, le acciughe con bagnetto verde o rosso, l’insalata russa, la capricciosa, il vitello tonnato.

I vini perfetti per la merenda sinoira monferrina
Nel Monferrato sono molti i vini adatti ad accompagnare una merenda sinoira tipica. Parliamo, naturalmente di vini rossi, tra i quali, la Barbera, con la sua freschezza ed il suo tannino leggero, si sposa alla perfezione con le pietanze tipiche di questo pasto.