Dolce, poco alcolico, fruttato e dai grandi aromi. Questa è la carta di identità del Malvasia di Casorzo, un vino monferrino da dieci e lode in tipicità.

Scopri il Vino Malvasia di Casorzo

Prodotto in un territorio molto ristretto, da un vitigno autoctono, il Malvasia di Casorzo ha una storia da raccontare che profuma forte di Monferrato.

Il vitigno

In pochi conoscono il vino Malvasia di Casorzo e a pochissimi è famigliare l’omonimo vitigno.
Si tratta di una qualità di uva a bacca nera, che risulta geneticamente collegata alla Malvasia Aromatica di Candia.

Se si esclude qualche piccola presenza in Emilia Romagna, la Malvasia di Casorzo è coltivata esclusivamente nelle province di Asti e di Alessandria e, più precisamente, nei comuni di Casorzo d’Asti, Grazzano Badoglio, Altavilla Monferrato, Olivola, Ottiglio e Vignale Monferrato.La Malvasia di Casorzo è un vitigno aromatico che fa parte della grande famiglia delle malvasie ma che, in questo territorio assume caratteristiche talmente tipiche da diventare un vitigno autoctono a tutti gli effetti.

Con soli 107 Ettari coltivati in Italia, questo vitigno viene, in genere, vendemmiato in periodo medio tardivo e, nel caso del passito, gli acini vengono affidati alla magia dell’appassimento.

uva nera malvasia

Malvasia di Casorzo DOC

Fare un’analisi organolettica della Malvasia di Casorzo in modo astratto è un’ardua impresa, in quanto parliamo di un vino dalle mille sfumature.
Il colore può variare dal rosso rubino al rosato e il vino può essere in versione ferma o frizzante, oppure spumantizzata o, ancora, sotto forma di un vellutato passito.

Ciò che accomuna l’assaggio di tutti i Malvasia di Casorzo è, senza dubbio, l’aromaticità, insieme ai profumi floreali che si mischiano a quelli di frutta rossa, in particolare di lamponi e ribes, e a quelli di frutta bianca, con l’inaspettato arrivo, al naso, di sentori di pesca e albicocca. In bocca, al di là della versione assaggiata, si trova sempre un vino poco caldo, morbido e abboccato, dal sapore aromatico e persistente, nonostante la struttura non troppo complessa.

Disciplinare del Malvasia di Casorzo d’Asti DOC

Il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata è stato ottenuto dal Malvasia di Casorzo nel 1968. Da allora, questo vino, per poter fregiarsi della DOC, deve attenersi ad alcune caratteristiche:

  • La resa massima dell’uva non deve essere superiore al 70%
  • Deve essere prodotto con un minimo di 90% di uve Malvasia di Casorzo, coltivate nei territori di vocazione indicati
  • Deve essere composto, per il restante 10%, da uve della tradizione piemontese come Freisa, Grignolino e Barbera o altri vitigni locali di tipo aromatico
  • Deve attenersi a particolari tecniche, in vigna o in cantina, a seconda della tipologia di vino che si vuole ottenere

Tipologie di vini

La DOC Malvasia di Casorzo non smette mai di stupire: proprio quando pensi di averla assaggiata e capita ti trovi davanti ad una versione completamente diversa e inaspettata.

Se è difficile incastrare il Malvasia di Casorzo in un identikit standard, possiamo provare a farlo, invece, per ogni sua versione:

  • Casorzo DOC: si tratta del vino anche conosciuto semplicemente come Malvasia di Casorzo Dolce. Un vino fermo, dal colore che va dal rosso rubino al rosato e che in bocca regala una piacevole dolcezza ed una bassa alcolicità
  • Malvasia di Casorzo d’Asti spumante: dal colore più scarico, rispetto alla versione ferma, si tratta di un vino che regala una morbida spuma senza rinunciare alla tipica aromaticità. L’abbinamento perfetto è quello con una crostata alla crema pasticcera con frutti di bosco.
  • Malvasia di Casorzo d’Asti passito: è questa, forse, la versione più coinvolgente che, all’aromaticità associa anche una forte morbidezza con una consistenza decisamente vellutata.
    Per essere destinate alla produzione di questo nettare, le uve devono subire un appassimento sulla pianta ed essere vendemmiate tardivamente. I dolci secchi della tradizione piemontese, magari accompagnati a del cioccolato amaro aromatizzato ai frutti di bosco sono l’abbinamento ideale, ma anche una Sacher può essere la compagna perfetta di un Malvasia di Casorzo Passito.

sentiero del malvasia casorzo bialbero

Un viaggio nel Malvasia di Casorzo

Ogni vino, si sa, non è solo un alimento ma è lo spunto per un viaggio.
Il Malvasia di Casorzo, ad ogni sorso, fa crescere la voglia di conoscere meglio i suoi territori e i suoi produttori.

Scopri il sentiero del Malvasia Casorzo

Per assaporare davvero un vino, bisogna lasciare le proprie impronte sulla terra in cui esso nasce.
Ecco perché potrebbe essere un’idea molto carina quella di far attendere l’assaggio, dando precedenza ad una bella passeggiata tra i filari di Casorzo e dintorni.

Sono diverse le proposte di itinerari per scoprire l’anima di questo vino, in particolare, il percorso del CAI di Asti offre una camminata di circa 2 ore e mezza, tra colline vitate, natura e borghi in lontananza.

Prima di cedere a tutte le sfumature del Malvasia, c’è ancora una particolarità del territorio da andare ad apprezzare: è il bialbero di Casorzo, un insolito ciliegio nato su in gelso.

Conosci i produttori

I produttori di Malvasia di Casorzo sono pochissimi. D’altronde, non c’è da stupirsi, se si pensa alle piccole dimensioni del territorio in cui può essere prodotto.

Gli esempi più caratteristici si possono trovare:

  • Presso la Cantina Gaudio Bricco Mondalino, che produce un Malvasia di Casorzo in purezza
  • Alla Tenuta Montemagno, che produce tre tipi di Malvasia, di cui il più pregiato è il passito ottenuto con la selezione di un solo grappolo per pianta, per ottenere un vero nettare
  • Da Accornero, che, con il suo Brigantino, offre un ottimo esempio di Malvasia di Casorzo ferma.
Di Francesca Rolle

Vendo vini, assaggio vini e racconto vini….a volte anche ai miei figli come fiaba della Buonanotte!
Sono sommelier AIS da qualche anno ma amo il vino fin dal primo assaggio e non solo per il suo sapore ma per il gusto della scoperta che accende in me.
La cosa che mi appassiona di più è scoprire la storia, fatta di luoghi e di uomini, che ogni vino racconta. | Visita sito