
A prima vista, Coniolo può sembrare un paesino come tanti.
Sviluppato sul crinale di una collina, a pochi chilometri da Casale Monferrato, si affaccia direttamente sulla verde distesa della Pianura Padana, attraversata dal Po, e sulle Alpi, che nelle giornate più limpide fanno la loro imponente comparsa.
La piazza principale è anche il punto panoramico più adatto per osservare ciò che la natura ha da offrire. Qui si trova anche la chiesa del paese, ed è proprio lei a svelarci i primi indizi su come Coniolo abbia una storia speciale da raccontare: la sua facciata, anziché essere orientata verso il paese, è rivolta verso il lato opposto, dove si trova l’ingresso del cimitero.

Il perché lo scopriamo all’interno del Museo Etnografico “Coniolo, il paese che visse due volte”, che si trova nella sede del Palazzo Comunale.
Perché “Il paese che visse due volte”?
All’interno del museo si scopre la storia di un mondo sotterraneo, e della doppia vita dei coniolesi dell’Ottocento e della prima metà del Novecento: una comunità composta da persone che lavoravano in parte come contadini, in parte come minatori.
Perché proprio qui, nelle viscere della collina, si sviluppò un’intensa attività estrattiva della marna, materia prima importante per la fiorente industria cementiera del casalese.

A inizio ‘900, erano ben 10 le società dedite all’estrazione nelle miniere, composte a quel punto da una fitta rete di cunicoli che si sviluppavano in profondità nella terra… E decisamente troppo vicino all’abitato.
E a questo punto il mistero del soprannome del paese si svela: Coniolo, ai tempi, non si trovava dove si trova ora!
Coniolo Antico si trovava più in basso sulla collina, ma a inizio Novecento le case dell’abitato iniziarono a mostrare crepe e registrare veri e propri crolli. Le prime lesioni agli edifici comparvero nel 1905 e il fenomeno continuò fino al 1922, proprio a causa dell’eccessiva attività mineraria.

Ma la propria casa è difficile da abbandonare… E infatti i coniolesi non lo fecero: recuperarono tutto ciò che poterono dagli edifici esistenti (mattoni, tegole, porte…) e ricostruirono l’intero paese dove si trova ora.
Ecco spiegato anche il mistero della chiesa: quella principale venne abbandonata e la chiesa del cimitero divenne il nuovo riferimento per la comunità locale.
La visita al Museo Etnografico
Varcando la soglia del museo, si viene accolti da attrezzi di lavoro del passato, da scricchiolii e rumori di carrelli su rotaie che subito ci portano virtualmente nel mondo sotterraneo che tanto ha influenzato la storia di questo piccolo paese.
L’esposizione è ricchissima di strumenti di lavoro e oggetti d’epoca, recuperati grazie allo sforzo comune di tutti i coniolesi, che hanno messo a disposizione attrezzature e tutto ciò che giaceva conservato nelle case e nelle cantine.

Una serie di video e di testimonianze dirette di alcuni ex minatori rendono l’esposizione ancora più interessante e il percorso ancora più avvincente: insieme alle vicende storiche, si approfondiscono curiosità e dettagli sulla vita quotidiana delle generazioni precedenti.
Tra plastici del paese antico e dello sviluppo dei cunicoli delle miniere, si attraversa la ricostruzione di un tratto di miniera, arrivando alla fine della visita con la sensazione di aver davvero compiuto un viaggio in un mondo insolito e inaspettato.

Museo Etnografico di Coniolo: orari e visite
Il Museo è visitabile su prenotazione, contattando il Comune:
Coniolo – Palazzo Comunale, Via Dalmazio Birago 13
Tel. 320.4916362 – 0142.408423
Sito web: www.comune.coniolo.al.it.