Castagnole Monferrato è un piccolo paese del Monferrato Astigiano che conta poco più di mille abitanti, noto per essere la patria del vino Ruché, una gemma dell’enogastronomia della regione.

Il percorso si snoda approssimativamente per 10 chilometri, tra sentieri e brevi tratti d’asfalto poco battuti. È un tracciato semplice e lo si può completare in circa 2 ore e 30 minuti.

castagnole monferrato panchina gigante

L’itinerario ha inizio poco distante dalle prime abitazioni del paese, a pochi passi dalla Big Bench numero 51di Castagnole Monferrato, rossa proprio come un calice di Ruché. Qualche metro più in là è stata organizzata una comoda piazzola per il parcheggio.

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Lasciandosi alle spalle, poco oltre la collina, i tetti delle case di Castagnole Monferrato e tenendo la panchina gigante sulla sinistra, si prosegue per un breve tratto sulla strada asfaltata. Giunti al bivio la si lascia, per imboccare il sentiero che prosegue dritto e conduce in cima alla collina, fino a raggiungere Cascina San Pietro Realto.

La strada prosegue in direzione di San Desiderio su un altro breve tratto di asfalto, che si lascia ben presto per immettersi nuovamente sul sentiero che, tra frutteti, prati e vigneti, scenderà a valle per poi risalire fino al paese di Grana. Arrivando al borgo si raggiunge la metà del percorso.
Tenendo l’abitato sulla sinistra, si prosegue lasciandoselo alle spalle.

sentiero sulle colline del monferrato con casot rosso

Il cammino continua con il castello di Montemagno ben visibile di fronte, su una strada bianca molto ben curata, con i vigneti di barbera e ruché di Castagnole Monferrato tutti intorno.

Presto si raggiunge la cascina Montalbera e si prosegue mantenendo la direzione fino a che il sentiero non scende giù in fondo alla valle, risale il versante della collina e riconduce sulla strada da cui ha avuto inizio il percorso, a pochi passi dalla Big Bench di Castagnole Monferrato.

vigneti di ruché sulle colline di castagnole monferrato

Completato l’itinerario ad anello sarebbe un peccato non fermarsi per una sosta ristoratrice alla panchina gigante.

Qui si può tirare per un momento il fiato e regalare qualche istante di gioia allo sguardo, puntandolo sul paesaggio ondulato che si presenta di fronte a sé, con Vignale Monferrato verso sinistra, poco più in là ancora Montemagno e, se il cielo è sereno, la Torre dei segnali di Viarigi che fa capolino poco più in lontananza.

Di Daniele Farina

Cremonese doc, sono stato per undici anni disegnatore elettronico, poi la voglia di fare delle mie passioni un lavoro mi ha portato a gestire una formaggeria-salumeria. Tra camembert e culatelli, forme di grana e prosciutti, nel cuore ho sempre riservato un posto per la musica, la birra e la montagna. Da quando ho incontrato Martina, un po’ di quello spazio se l’è preso il Monferrato. | Visita sito