Sono tanti i vitigni considerati simbolo del Monferrato, due su tutti: Barbera e Grignolino. Ma questo territorio ci regala anche delle perle meno conosciute. Anzi, talvolta perfino salvate dal concreto rischio di sparire per sempre.
È il caso del Greco Mandorlato, un vitigno appartenente alla famiglia dei Moscati, importato dalla Grecia al tempo dei Romani e caratterizzato da un’intensa nota di mandorla amara (da cui prende il nome).

Considerato uno dei vitigni più antichi del Piemonte, e probabilmente anche tra i più antichi al mondo, il Greco Mandorlato è sostanzialmente estinto: la sostituzione delle piante morte avviene ormai solo tramite innesti.
Eppure, a Sala Monferrato c’è chi ha deciso di raccogliere una difficile sfida e continuare a portare nel bicchiere i profumi e gli aromi di questo antico vitigno.
Vasin e Gran Pedar, i vini che non ti aspetti
“Il vino che non ti aspetti… E che confonde i sensi”: così Marco Botto, titolare della cantina Marco Botto Vini, descrive il suo Vasin, un bianco ottenuto appunto dal vitigno Greco Mandorlato.
Vasin non è solo un vino, è una scommessa vinta: è grazie alla propria grande caparbietà che Marco è riuscito, tramite le gemme ritrovate nei suoi vigneti, a fare riprodurre viti nuove. L’uva viene raccolta a mano, in cassetta, dopo essere stata lasciata appassire sulla pianta.

Ne deriva un vino dai profumi aromatici intensi e fruttati, con sentori di frutta esotica e miele. Vasin è dotato di grande corpo e persistenza, con un retrogusto finale di mandorla che sorprende il palato.
Da questa operazione di recupero nasce anche un secondo vino, Gran Pedar, un passito dai profumi intensi di albicocca e fichi secchi, ai quali si aggiunge la mandorla amara tipica del Greco Mandorlato.
Gran Pedar è un passito pieno, ben bilanciato nelle sue componenti zuccherine e acide, con un finale lungo di frutta secca e caramello.
Insieme, Vasin e Gran Pedar raccontano non soltanto un territorio, ma anche la tenacia e la passione di chi se ne prende cura ogni giorno e si impegna a custodirne le tradizioni.
Scopri i profumi di Gran Pedar
Oltre un secolo di cura e tutela delle qualità dei vitigni
Questa impresa portata avanti da Marco è solo il più recente tassello di una lunga storia di coltivazione, produzione vinicola e cura della terra, un’avventura che va avanti da più di 100 anni e che coinvolge tre generazioni.

L’azienda nasce infatti nel 1898 da nonno “Vasin” sulle colline di Sala Monferrato, nella core zone del Monferrato degli Infernot, una delle componenti del sito Unesco, patrimonio dell’umanità, Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
Portata avanti da papà Pietro, oggi l’attività è affidata alle cure di Marco e di sua moglie Angela, che, con il coinvolgimento dei giovani figli Pietro e Matteo, continuano a condurla con un grande rispetto per le tradizioni, ma unito alle moderne tecniche di vinificazione, che permettono ai vitigni di offrire il meglio di sé nel calice.
Mai forzare la natura: piuttosto, assecondarla nella sua capacità di produrre una materia prima di qualità, per poi esaltarla. Questa è la filosofia che accomuna tutte e tre le generazioni ed è riassumibile in alcuni principi chiave:
- tutela della relazione tra vitigno e territorio
- mantenimento della tipicità dell’uva nel vino
- uso di trattamenti ridotto al minimo
- vinificazione di sole uve sane, per ridurre l’uso dei solfiti
- uso della tecnologia all’esclusivo scopo di portare in tavola vini sani e piacevoli.
Tutto questo mantenendo lo sguardo verso il futuro, con la volontà di consegnare alle prossime generazioni un patrimonio mai sfruttato o impoverito, ma reso migliore.
Se è vero che queste possono sembrare solo belle parole, vi assicuriamo che basta un assaggio di uno dei vini della cantina di Marco Botto per constatare che vengono anche tradotte ogni giorno in realtà.
Altri imperdibili vini del Monferrato
Accanto a Vasin e Gran Pedar, nella produzione di Marco Botto Vini convivono altre etichette imperdibili. Eccone un assaggio.

BarberOne
La Barbera del Monferrato Superiore DOC, regina del Monferrato, ma anche la prima della zona a essere vinificata con la tecnica dell’appassimento. Alla raccolta manuale in cassette segue l’appassimento naturale e non forzato delle uve, per quasi 100 giorni, in locale ventilato.
BarberOne è un vino dai profumi intensi e fruttati, di frutta rossa matura, con note di prugna, albicocca, ciliegia sotto spirito, liquirizia, eucalipto. Ideale per accompagnare il pasto, o per un rilassato momento meditativo a fine cena.
La Botta
Un Monferrato Chiaretto DOC o, come ama definirlo Marco, il rosato che non ti aspetti, un vino rosso che si beve come un bianco, grazie al corpo e al carattere conferito dal vitigno Nebbiolo.
La Botta si svela con un profumo intenso di ciliegia, lampone e mela verde, con un finale piacevolmente amaricante.
Le particolarità della cantina di Marco Botto Vini non finiscono qui! Puoi scoprirle tutte andando a far visita a Marco e Angela, magari per goderti un delizioso Aperib8, l’aperitivo in vigna, oppure curiosando sul loro sito!