A prima vista Ottiglio, nel Monferrato Casalese, potrebbe sembrare un paese come tanti altri. Lo stesso si può dire della piccola frazione di Moleto, un suggestivo raggruppamento di case splendidamente affacciate sulle colline.

Tra Ottiglio e Moleto, però, si celano un mistero, un fantasma e perfino un tesoro!

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La storia della Grotta dei Saraceni

Nascosti nel verde della Valle dei Guaraldi si celano i due accessi della Grotta dei Saraceni, un groviglio di cunicoli ancora oggi parzialmente inesplorati. La storia della grotta ha inizio nel III secolo A.C, quando una legione romana si insediò nel territorio.

Qui si dice che i romani avrebbero realizzato un tempio dedicato al Dio Sol Invictus, ovvero un luogo di culto sotterraneo, ma non solo: nel corso dei secoli in questi cunicoli scavati nella roccia calcarea, si sarebbero susseguiti bande di saraceni, disertori murati vivi insieme ai propri cavalli, antichi tesori e fantasmi a loro custodia.

In particolare, è stata riportata la presenza del fantasma della maga Alcina, descritta come una giovane donna con lunghi capelli biondi. Non è stata però sufficiente per spaventare, nel corso di tutto il Novecento, i molti gruppi di speleologi interessati a mappare l’intero insieme di cunicoli e, soprattutto, a trovare il famigerato tesoro che si narra sia nascosto all’interno della grotta.

Un tesoro ancora da trovare?

Del tempio, del tesoro e dei vari reperti di cui si è parlato nel corso degli anni, però, non vi è ad oggi nessuna prova né documentazione e le grotte non sono visitabili. Questo fatto contribuisce ad alimentare la leggenda e il fascino che essa esercita: che vi sia davvero un tesoro che ancora aspetta di essere trovato?

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Nel frattempo, in attesa di poterne ammirare i segreti sotterranei, Moleto continua a offrire grande bellezza in superficie, con le sue eleganti case in roccia calcarea e i tanti punti panoramici che consentono di ammirare le colline del Monferrato e la grande distesa della Pianura Padana.

Di Daniele Farina

Cremonese doc, sono stato per undici anni disegnatore elettronico, poi la voglia di fare delle mie passioni un lavoro mi ha portato a gestire una formaggeria-salumeria. Tra camembert e culatelli, forme di grana e prosciutti, nel cuore ho sempre riservato un posto per la musica, la birra e la montagna. Da quando ho incontrato Martina, un po’ di quello spazio se l’è preso il Monferrato. | Visita sito