Un itinerario per camminare e osservare. Un percorso che si snoda tra sentieri abbracciati da prati e vigne, e strade che attraversano le antiche pietre di borghi ormai quasi deserti, luoghi dove respirare la romantica atmosfera del tipico rurale passato.

La prima volta che sono capitato a Olivola è stato per puro caso e quello che mi era parso davanti agli occhi era un piccolo paese mezzo deserto. Ok, ci sono dei ristoranti, un bel bar, resort e b&b ma molte case parevano disabitate, qualcuna addirittura diroccata.

Il borgo con occhio superficiale potrebbe anche passare inosservato ai più, tuttavia io sono rimasto da subito colpito da quel posto: un agglomerato di case più o meno grandi, mattoni su mattoni di pietra da cantoni che portano ancora impressi i segni degli scalpelli che decenni fa ne hanno definito la forma, e poi una lunga una serie di porte e imposte tutte della stessa tonalità di blu. E con tutte intendo proprio quasi tutto il paese!

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Uno scorcio di Olivola

Ogni tanto a Olivola ci torno, mi piace sempre camminare tra le sue vie e i vicoli del borgo. Il suo aspetto non cambia, salvo qualche casa che qualche romantico amante di questi borghi decide di ristrutturare. Sembra quasi un paese fantasma – i suoi abitanti sono poco più che un centinaio – ma provo sempre un po’ di pace quando mi fermo a scrutare i frammenti di paesaggio che si compongono tra una casa e l’altra quando il cielo è limpido o anche quando il rosso dei tramonti filtra nella bruma autunnale che ricopre le colline di questa parte di Monferrato.

Il mio punto preferito è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, un edificio romanico costruito tra l’XI e il XII secolo che colpisce per 2 cose: il campanile pendente e la vista panoramica che si guadagna girandole tutto attorno. Subito sotto la chiesa, immerso nelle vigne, parte il sentiero che abbiamo intrapreso per comporre questo anello di circa 14 chilometri che da Olivola passerà per il vicino Frassinello, attraverserà Moleto per poi fare di nuovo ritorno qui.

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Il sentiero che dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Olivola ci porterà fino al Castello di Frassinello

Da Olivola verso il Castello di Frassinello

Il sentiero non è impegnativo ed è anche piuttosto difficile sbagliare: il tracciato, tra terra sabbiosa ed erba, prosegue sempre sulla pista principale senza mai deviare fino a quando non si comincia a vedere il capannone di un’azienda, siamo infatti in prossimità della Strada Provinciale SP48. Costeggiamo la struttura fino a superarla ma attenzione, qualche metro più in là bisogna lasciare il sentiero che abbiamo seguito fino a ora e svoltare, disegnando un angolo acuto, verso destra per ritornare ancora nei pressi dello stabile commerciale e costeggiare il suo parcheggio.

La pista prosegue costeggiando, per un breve tratto la provinciale e svoltando verso sinistra sul tratto in leggera salita che ci condurrà in Frassinello Monferrato, per l’esattezza in Via Europa.

salita per castello frassinello

L’ultima salita che ci porterà nel paese di Frassinello Monferrato

Frassinello Monferrato e la sua cornice che si affaccia sul paesaggio

Frassinello Monferrato è un piccolo paese di circa 500 abitanti: un caratteristico borgo tipico di questa zona del Monferrato, con le sue case in pietra da cantoni che dai piedi del colle sembra guardino tutte verso l’alto il castello su in cima. Il nostro percorso in realtà lambisce solamente un tratto del paese ma passare di qua è di certo una buona occasione per esplorarne anche le vie, i vicoli e le scale che li collegano e salgono su, fino al punto più alto dove trova posto il Castello di Frassinello, oggi B&B e location per eventi.

Visitato il paese si imbocca Via Cavour verso il cimitero, ma poco prima di raggiungerlo è d’obbligo fare un’altra sosta al punto panoramico. Impossibile non riconoscerlo! Qui è stata realizzata un’originale installazione dove una struttura in pietra fa da seduta per chiunque voglia regalarsi un momento per ammirare il verde monferrino attraverso una grande e suggestiva cornice ruggine.

frassinello monferrato cornice

La grande cornice di Frassinello per rendere ancora più evocativo il panorama

Raggiungiamo il cimitero e lo superiamo mantenendoci sulla stradina che lo costeggia, fino a raggiungere l’imbocco di un sentiero sulla sinistra che prendiamo e teniamo fino al prossimo incrocio. Si svolta a sinistra e si procede sempre nella stessa direzione per un lungo tratto, attraversando anche una strada asfaltata. In fondo il sentiero si inerpica sulla collina con una salita abbastanza pronunciata dalla quale si accede nuovamente sull’asfalto. Svoltiamo a sinistra e poi di nuovo dopo pochi passi torniamo ancora sul sentiero: è il tratto che ci condurrà fino alla Cappella di San Bernardo.

frassinello cappella san bernardo

La cappella di San Bernardo, una piccola deviazione per una breve pausa

Con Frassinello Monferrato alle spalle, verso le Cave di Moleto

Lasciamo la cappella rimettendoci sui nostri passi e svoltiamo a sinistra imboccando il primo sentiero sterrato che incontriamo, che seguiamo fino a un circolo ippico in prossimità della SP42. La attraversiamo e ci rituffiamo nel verde. Il sentiero prosegue fino a lambire Moleto Basso, niente più che una cascina, per poi risalire fino a Moleto.

La borgata, frazione di Ottiglio, è tanto piccola quanto romantica ed è fortemente rappresentativa di questa parte di Monferrato. Passare di qui senza curiosare tra le antiche pietre sarebbe davvero un peccato!

cave di moleto

La via che attraversa Moleto, la singolare borgata di Ottiglio

Da Moleto per fare ritorno a Olivola

Percorriamo la strada asfaltata che passa tra le poche case di Moleto e scendiamo i tornanti della SP42 che avevamo lasciato in precedenza fino a raggiungere un incrocio. Imbocchiamo il sentiero che svolta a destra e percorriamo l’ultimo frammento di questo anello che ci ricondurrà fino a Olivola. In questa fase del percorso si entra in paese dalla parte opposta a quella da cui siamo partiti e lo si fa risalendo un leggero pendio in cui il sentiero è immerso tra due vigneti. Arrivati sulla sommità della collina, svoltando a sinistra si entra nel cuore del borgo per chiudere l’itinerario.

Di Daniele Farina

Cremonese doc, sono stato per undici anni disegnatore elettronico, poi la voglia di fare delle mie passioni un lavoro mi ha portato a gestire una formaggeria-salumeria. Tra camembert e culatelli, forme di grana e prosciutti, nel cuore ho sempre riservato un posto per la musica, la birra e la montagna. Da quando ho incontrato Martina, un po’ di quello spazio se l’è preso il Monferrato. | Visita sito